I recenti cambiamenti sulla tassazione delle rendite finanziarie hanno generato comprensibile incertezza fra i risparmiatori italiani. A dire il vero ancora oggi rimangono alcuni dubbi. Questo però non giustifica il fatto di attendere ad aprire o vincolare un conto deposito.
Anche se la manovra non è ancora stata approvata, possiamo dare per scontato che non ci saranno modifiche sulla tassazione al 20%, visto che il tema non è mai stato messo in discussione.
Rimane un solo dubbio. Secondo la nostra interpretazione, e non solo la nostra, per capire quale aliquota di imposta applicare sui conti deposito si deve far riferimento alla data di esigibilità degli interessi. Questo è l’esatto termine indicato nel Decreto. Per cui in caso di interessi a 12 mesi posticipati, essendo questi incassati nel 2012 si pagherà la nuova tassa al 20%. Se il vincolo scade nel 2011 oppure in caso di interessi anticipati come con Che Banca, l’aliquota rimane al 27%.
Vi è una seconda interpretazione per cui invece si dovrebbe ripartire la tassazione sui due periodi. Supponiamo di fare un vincolo a 12 mesi oggi, 1 settembre 2011. L’aliquota sarà al 27% per 4 mesi e al 20% per 8 mesi (media 22,3%). Come si vede anche in questo caso avremmo un’imposta più vantaggiosa rispetto all’attuale ma meno rispetto all’esempio precedente.
Noi rimaniamo sulla prima ipotesi anche se alcune banche stanno prudentemente sulla seconda per un semplice motivo: è probabile che a fine anno dovranno versare comunque il 27% per poi ritrovarsi con una sorta di credito di imposta verso lo Stato.
In ogni caso per il risparmiatore questo non deve essere un motivo per rinviare la scelta.
Esempio di investimento in un conto deposito
Prendiamo per esempio InMediolaum che offre il 3,75% lordo e vediamo il rendimento netto:
- tassazione al 27%: 2,74
- nuova aliquota ipotesi 1: 3
- nuova aliquota ipotesi 2: 2,91
Attendere un mese non avrebbe senso. Infatti in questo mese invece del 2,74 netto del nostro esempio si prenderebbe sicuramente un tasso inferiore.
Purtroppo spesso si fa l’errore di considerare solo il rendimento dell’operazione trascurando quanto si perde rimandando l’operazione.
Facciamo un esempio prendendo come riferimento IWBank che offrendo il 3 lordo (2,19% netto) è di gran lunga la miglior proposta per un conto libero (non vincolato).
Ecco i due casi:
- Il 1° settembre sottoscrivo InMediolaum a 12 mesi: 10.000€. Il 31 agosto 2012 riceverò 300€ o 291 a seconda dell’interpretazione che si dimostrerà vera. Potrò quindi vincolare di nuovo il capitale. Per semplicità supponiamo che i tassi rimangano invariati e possa sottoscrivere ancora per 12 mesi al 3% netto (visto che sarà in vigore solo la nuova tassazione). Avrò al termine del periodo altri 300€, 25 al mese (sempre per semplicità suppongo di non vincolare anche gli interessi). Totale interessi maturati al 1 ottobre (fra 13 mesi): 325 o 316
- Decido di aspettare 1 mese mantenendo i soldi su IWBank. Dopo 1 mese avrò 18€ di interessi. Mi decido quindi a vincolare InMediolanum a 12 mesi ricevendo 300 o 293€.
Riepilogando: nel primo caso dopo 13 mesi avrai 325€ (o 316) contro i 318 (o 311) del secondo caso. Certo sono pochi euro di differenza ma rappresentano, visto le basse cifre in ballo, oltre il 2% in più.
Inoltre nel nostro esempio abbiamo utilizzato ipotesi che riducono il gap:
- il tasso libero di IWBank è nettamente il migliore sul mercato, ma potremmo lasciare i soldi per un mese su un altro conto con un minor rendimento (in genere 1 lordo quindi un terzo)
- nel nostro esempio non abbiamo considerato gli interessi maturati nel mese su quanto riscosso dopo i primi 12 mesi
Quello che ci interessava dimostrare è che non ha senso aspettare, con entrambe le interpretazioni sulla nuova tassazione dei conti deposito conviene sempre cercare di ottenere il massimo da subito, massimo che ora si ottiene vincolando.
Sito InMediolaum
Sito IWBank