Rendimax è un conto deposito che offre spesso alti tassi di interesse. Il fatto che sia offerto da Banca Ifis, una banca sconosciuta al grande pubblico, fa temere a qualcuno che non sia sicura e affidabile come le altre.
Qualche dato su Banca Ifis
Banca IFIS è stata fondata nel 1983. E’ quotata dal 2004 in Borsa nel segmento STAR, per cui non solo è soggetta ai controlli di Banca Italia ma anche alle verifiche della Consob.
E’ una banca specializzata nel factoring, una forma di finanziamento alle imprese che si basa sull’anticipare i soldi delle fatture. Per semplificare: un’azienda fattura la vendita di merce per 100 euro, fattura pagabile fra 60 giorni. Siccome ha bisogno di liquidità per portare avanti la produzione si rivolge ad una banca che a fronte della cessione della fattura presta subito un importo, supponiamo 90. Alla scadenza la banca incasserà la fattura di 100. La differenza fra 100 e 90 è il guadagno dell’operazione (interessi e commissioni) per il finanziatore.
L’attività bancaria si basa sulla raccolta di denaro che viene poi prestato. Abbiamo visto chi finanzia Banca Ifis. Ma come fa a raccogliere il denaro da prestare non avendo filiali aperte ai risparmiatori? In passato era costretta a rivolgersi soprattutto al sistema bancario. Per questo da luglio 2008 ha lanciato Rendimax, un conto deposito ad alto rendimento per raccogliere denaro sia da aziende sia da risparmiatori individuali. E questa attività viene effettuata esclusivamente online, mantenendo quindi bassi i costi.
A Ifis conviene: i tassi di interesse che paga su Rendimax, per quanto alti, sono inferiori a quelli che pagherebbe al sistema bancario. Inoltre ha maggiore controllo dei flussi di entrata e non è più soggetta al potere contrattuale del sistema bancario che può alzare gli interessi debitori quando vuole (ed è quello che sta facendo proprio ora, chiedi a chi deve sottoscrivere un mutuo).
Per completare il quadro vediamo qualche dato di bilancio. Al 30 giugno 2011 Ifis aveva un Core Tier 1 del 12,1%. Per intenderci il Core Tier è il principale indice di solidità di una banca, quello che viene maggiormente considerato dai criteri di Basilea per stabilire se una banca va ripatrimonializzata (vedi i vari aumenti di capitale a cui sono ricorse Unicredit, Intesa, UBI, Banco Popolare o BPM). Mediamente le banche italiane hanno indici inferiori a 10 (maggiore è l’indice, più solida è la banca in base ai criteri di Basilea). Buona anche la redditività.
Conclusioni su sicurezza Banca Ifis e Rendimax
Premesso che non c’è nulla di sicuro al 100%, Banca Ifis:
- è soggetta sia ai controlli di vigilanza di Banca Italia sia ai controlli delle società quotate di Consob
- presenta un indice di solidità buono
- produce utili da anni
- i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro per persona dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – FITD.
Detto questo però è vero che qualche dubbio in più questa banca lo crea. La sua attività è infatti fortemente condizionata dall’andamento dell’economia italiana, essendo fortemente esposta con crediti alle piccole imprese, le quali stanno ovviamente soffrendo la recessione in corso. La storia è piena di piccole banche solide che, per un problema di un loro cliente principale, hanno iniziato ad avere problemi. Lo stesso fondo FITD è una garanzia ma in caso di problemi vuol dire rientrare in possesso dei soldi in tempi più lunghi e perdendo gli interessi. Consigliamo quindi Rendimax solo a chi è disposto a correre qualche rischio (seppure minimo al momento), optando altrimenti sui conti deposito offerti da Gruppi più solidi (al momento consigliamo You Banking del Gruppo Popolare, quarto gruppo bancario italiano).
Ti lascio a questo video in cui l’amministratore delegato della banca racconta i dati societari.