La recente mossa della BCE, che ha ulteriormente ridotti i tassi di interesse di riferimento in Europa, avrà sicuramente effetti negativi sui rendimenti dei conti deposito.
Ma già quest’estate i tassi di interesse offerti dalle principali banche si sono ridotti ai minimi storici. D’altronde anche i rendimenti sui titoli di stato sono ai minimi storici, basti pensare che un Btp con scadenza superiore a 6 anni offre solo l’1% netto e a 10 anni l’1,87% (e nonostante la minore tassazione di cui godono i titoli pubblici).
Insomma, tempi magri per gli investitori. Vero che anche l’inflazione è ai minimi storici, per cui il rendimento reale è molto vicino a quello nominale. Però è evidente come prendere un titolo a 6-10 anni ora sia altamente rischioso; basta che l’inflazione si riaffacci ai livelli medi del 2% nei prossimi anni per portare a casa rendimenti reali negativi.
Occorre evitare quindi i titoli di stato e rimanere sul breve termine. Purtroppo come detto anche i conti di deposito hanno già tagliato i tassi più volte negli ultimi mesi, e dopo la mossa della BCE è probabile che il trend continui, nella migliore delle ipotesi si ritarderà l’inversione di tendenza dei tassi. Inutile quindi attendersi rialzi a breve.
Visto le numerose modifiche intervenute questa estate, ho aggiornato recentemente la classifica dei conti deposito a settembre riportando le novità e la situazione a settembre.