La manovra finanziaria estiva ha introdotto importanti modifica sulla tassazione dei conti deposito. Finora questi strumenti finanziari erano sfavoriti da un’aliquota di imposta del 27%, superiore rispetto ad altre forme di investimento colpite al 12,5%.
Per questa ragione alcune banche offrivano prodotti alternativi come i Pronti contro Termine che godendo di una minore imposizione fiscale potevano offrire un tasso di interesse netto equivalente ai depositi ma a fronte di un tasso lordo inferiore.
Nuova tassazione dei conti di deposito
La manovra finanziaria ha equiparato la tassazione su quasi tutti gli strumenti finanziari: escludendo i titoli di stato che rimangono al 12,5%, tutti i prodotti finanziari offerti dalle banche sono ora tassati al 20%. Questo avvantaggia due volte i conti di deposito:
- l’imposta scende dal 27 al 20% con maggiori interessi per il risparmiatore. Per esempio di fronte ad un interesse lordo del 4% si percepirà ora il 3,2% contro il 2,92%;
- non ci sono più vantaggi fiscali per altri strumenti meno sicuri e più costosi come i Pronti contro Termine e soprattutto le obbligazioni delle banche.
Come si applica e da quando entra in vigore la nuova imposta?
La nuova aliquota di imposta si applica su tutti gli interessi esigibili a partire dal 1° gennaio 2012. Questo significa che si pagherà il 20% non solo sulle operazione effettuate nel 2012 ma anche su quelle aperte nel 2011 se l’interesse è esigibile (cioè viene percepito) l’anno successivo.
Facciamo alcuni esempi:
- ho i soldi sul conto libero senza vincoli: l’interesse viene percepito il 31 dicembre 2011 ed è quindi tassato al 27%;
- ho vincolato i soldi per un periodo (3,6,12 mesi) con scadenza del vincolo nel 2012 o data successiva: sugli interessi pagherò il 20% di imposta
- ho vincolato i soldi come nel caso precedente ma gli interessi sono pagati in anticipo: essendo questi esigibili nel 2011 pagherò il 27%. In realtà solo due banche offrono questa opzione. Che Banca ha già annunciato che pur pagando gli interessi anticipati li tasserà al 20% accollandosi la differenza. Rendimax invece ha lanciato un’offerta con tassi posticipati che tra l’altro offre rendimenti superiori già al lordo dell’imposta.