Con la recente manovra è stata modificata l’imposta di bollo sul dossier titoli, una sorta di prodotto virtuale su cui vengono depositati i titoli detenuti.
Sul deposito titoli finiscono in particolare le azioni, le obbligazioni, i derivati e tutti i vari prodotti acquistati in Borsa. Sul dossier ci sono anche i fondi comuni d’investimento, ma in realtà per questi non è obbligatorio. In genere se si detengono già altri titoli le banche appoggiano anche i fondi sul conto titoli.
Altro discorso a parte meritano i Pronti contro termine (PcT). Anche per questi non è obbligatorio il conto titoli ma le banche si comportano in maniera molto diversa. Per esempio i noti PcT di CheBanca non vi rientrano, mentre il Supersave di Fineco sì.
E’ chiaro che nei prossimi mesi le banche adegueranno prodotti e regole per aiutare i clienti a “eludere” il bollo (e già questo la dice lunga sulla manovra). Sicuramente a breve il superbollo sul deposito titoli produrrà degli effetti.
Vediamo anzitutto cosa è cambiato:
Come si vede sotto i 50.000€ il bollo non è stato toccato, oltre questa soglia invece ci sono stati aumenti a partire dal 100% ma soprattutto ce ne saranno ancora di pesanti nel 2013.
E’ chiaro che questo complica ulteriormente i calcoli per un confronto fra vari investimenti. Già prima c’era la difficoltà di calcolare il rendimento lordo e poi l’imposta del 12,5% o del 27% in base al tipo di investimento. Ora nella costruzione del portafoglio occore tener conto della tassa sul conto titoli. Senza dimenticare poi che il dossier non è spesso gratis, salvo le banche online si pagano spese di custodia mediamente di 60 euro annui.
E’ chiaro che molti in questa situazioni si convertiranno a investimenti che rimangono fuori dal deposito titoli a cominciare dai conti di deposito online che offronono ora non solo buoni rendimenti a breve termine con zero costi ma evitano anche tutte le complicazioni di questi calcoli. Seguendo questo blog potrai esser informato sulle proposte in merito a questi prodotti.
Non credo che investirò in titoli, ma opterò per i conti deposito e nella speranza che dal 27% si passi al 20%. Le banche tradizionali ne avranno un grosso danno, perché ci sarà una grossa immigrazione.
E’ incredibile! nell’ambito di “ogni fascia “di valori nominali
il valore minimo viene assoggettato “in pratica” ad una aliquota “per mille”
3 volte superiore all’ultimo valore della stessa fascia. esempio.
valore 50.000 assoggettato al 1,40 °/°°
” 140.000 ” ” 0,50 °/°°
Altra fascia da 150.000 a – 500.000 esempio:
valore 150.000 assoggettato all’ 1,60 °/°°
” 400.000 assoggettato all’ 0,60 °/°°
QUESTE SONO LE REALI INCIDENZE DI QUELLO CHE NON E’ UN BOLLO
NON UNA TASSA, NON UN’IMPOSTA… PERCHE’ NON E’ FLAT E NEMMENO
PROGRESSIVA…… E’ SOLO SCHIZZOFRENICO/ SINCOPATICO/BALLERINA
COMPLIMENTI ALLA MENTE ECCELSA
CHE L’HA IDEATO E IMPOSTO
Dove sta l’equità fiscale ???????
Ancora una volta chi ha di più …. paga di meno !