Il decreto legge approvato dal Governo il 18 aprile conferma l’aumento dell’aliquota di imposta dal 20% al 26% sulle rendite fiscali, inclusi gli interessi su conti correnti e conti deposito. Su questi ultimi, dopo i primi annunci di aumento di marzo, era rimasto il dubbio alla luce della dichiarazione del ministro dell’Economia che aveva indicato che l’aumento non avrebbe riguardato i depositi.
L’aumento della tassazione riguarda quindi anche i conti correnti (bancari e postali), i libretti di risparmio (bancari e postali) e i conti deposito (liberi e vincolati), oltre a tutti gli altri strumenti finanziari. Sono esclusi e rimangono tassati al 12,5% i titoli di Stato italiani (Btp, Bot etc.) o degli altri stati, e i buoni postali.
Quando e come avverrà l’aumento?
L’aumento dell’aliquota partirà il 1° luglio 2014. Il passaggio al 26% sarà in base al criterio di maturazione. Non conta quindi la data dell’effettivo accredito degli interessi.
Chiariamo meglio il concetto con un esempio, distinguendo tra i prodotti che offrono interessi anticipati da quelli posticipati. Esempio: Supponiamo di aver vincolato il 1° gennaio una somma per 12 mesi
- per i conti deposito che offrono interessi anticipati come Che Banca o You Banking: si saranno già percepiti gli interessi annuali, sulla quota interessi che maturerà dal secondo semestre 2014 verrà applicato il 26% per cui verrà effettuato un ulteriore prelievo del 6% sugli interessi che maturano dal 1° luglio in poi. Le modalità con cui sarà effettuato questo ulteriore prelievo dipendono dalla banca.
- Conti deposito con interessi posticipati come Conto Arancio: il 31 dicembre si percepiranno gli interessi netti, sulla parte maturata fino al 30 giugno applicando la ritenuta fiscale del 20%, poi del 26%.