Banca d’Italia ha autorizzato la fusione tra Cherry Bank e Banca Popolare Valconca che prevede l’aggregazione tra le due realtà bancarie, in linea con l’accordo quadro siglato lo scorso 1 giugno.
Lo scorso dicembre l’istituto romagnolo era finito in Amministrazione Straordinaria dopo che l’assemblea dei soci aveva bocciato la fusione con Blu Banca, del gruppo Banca Popolare del Lazio. Nei piani della Vigilanza, ora «la fusione con Cherry Bank consentirà» a Banca Popolare Valconca «di recuperare redditività e sostenibilità e di ripristinare i buffer patrimoniali, ad oggi erosi sotto i limiti regolamentari ». Superato lo step di Bankitalia, e non essendo necessario un ulteriore passaggio in Bce – visto che si tratta di fusione tra due istituti non sistemici, sono previsti ora i necessari passaggi assembleari che si terranno entro novembre, dovrebbero esser rispettivamente il 25 e 27 novembre.
Cherry Bank è nota ai lettori in quanto banca che offre conti deposito (attualmente uno dei migliori per rendimenti). L’operazione rappresenta un’importante accelerazione del percorso avviato con l’integrazione del Banco delle Tre Venezie avvenuta nel 2021. Nei piani dell’istituto guidato da Giovanni Bossi (ex Banca Ifis che diede vita al noto Rendimax) c’è uno sviluppo industriale della banca post-fusione, con l’obiettivo di potenziare il fronte commerciale, salvaguardando la componente occupazionale e valorizzando la rete. La fusione sarebbe efficace dal 31 dicembre 2023 e renderà quindi più forte e sicura la banca.