I bolli sugli investimenti, più volte rivisti al rialzo negli ultimi anni, sono un elemento trascurato ma che va invece attentamente valutato e pesato quando decidi come allocare i tuoi risparmi. Anche perché ci sono soluzioni per limitarlo.
Bollo sul conto corrente
Il primo bollo che paghi è sui soldi lasciati sul conto corrente: se, in media, nel periodo di rendicontazione, hai lasciato sul conto più di 5.000 euro, lo Stato si prenderà 34,2 euro (8,55 euro a trimestre, se la rendicontazione è trimestrale). Se, invece, la giacenza media è stata pari o inferiore a 5.000 euro non pagherai nulla.
Lascia sul conto corrente solo lo stretto necessario per “coprire” le spese. Se non sai come allocare tutta la liquidità, pensa ad un conto deposito oppure ad aprire altri conti correnti, in modo da lasciare su ogni conto una
giacenza media non superiore a 5.000 euro. Occhio ad aprire conti a costo zero, altrimenti vanifichi lo sforzo.
In alternativa puoi aprire più conti correnti anche presso la stessa banca, (sempre a costo zero però) ma devi intestarli tutti diversamente – per esempio uno solo a te, uno solo a tua moglie e uno cointestato. Su ognuno lascia meno di 5.000 euro.
Fai attenzione se hai anche un libretto di risparmio. Se lo possiedi e sia il conto, sia il libretto di risparmio sono ugualmente intestati, le giacenze si sommano. Se la somma della giacenza media è stata superiore a 5.000 euro totali tra conto e libretto, pagherai il doppio, 34,2 euro per il libretto e altrettanti per il conto.
Conto deposito e dossier titoli
Il bollo che può impattare di più è quello sui tuoi investimenti, conto deposito e conto titoli. Anche questo bollo si paga all’invio dell’estratto conto di questi prodotti: qui, però, vale la fotografia dei valori a fine periodo. Sui soldi in giacenza nel conto deposito e/o sul valore degli investimenti nel deposito titoli paghi una tassa pari allo 0,20% annuo del saldo di fine periodo (31 dicembre, se annuo). Visto che vale solo la foto al 31 dicembre, più i valori a questa data sono bassi, meno pagherai in tasse.
Teoricamente potresti svuotare con un bonifico il conto deposito (o il dossier titoli con la vendita o il trasferimento dei titoli) prima della data di rilevazione e poi rimetterli. In tal caso, se il conto deposito o il dossier titoli è vuoto, paghi solo il minimo di 1 euro.
Ma se sul conto deposito (sempre che sia libero e non vincolato) vale la pena, per i titoli è molto più difficile. Anzitutto paghi le commissioni bancarie per la vendita e il riacquisto (e magari pure la Tobin Tax che colpisce i principali titoli azionari italiani).
Anche con i conti vincolati non vale pena: in alcuni casi non puoi proprio svincolare, in altri casi perdi tutti (o una buona parte) degli interessi maturati. Da notare poi che alcune banche applicano il bollo alla scadenza del vincolo.
Sul deposito libero invece si può fare, attenzione però ad utilizzare conti correnti online dove il bonifico è gratuito. Segnalo in particolare tre conti che hanno al momento attive promozioni (Che Banca! regala una macchina Nespresso, Hello Bank 175 euro di buono Amazon per chi apre il conto, Widiba tasso di interesse dell’1,5% (elevabile fino al 2%) su depositi vincolati a 6 mesi.
Per il dossier titoli come detto il gioco non vale la candela. A fine anno però verifica se non è il caso di vendere alcuni titoli, soprattutto obbligazioni, con rendimento zero (ce ne sono molti, per esempio i Btp, il cui prezzo di mercato pareggia le future cedole).